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Eleonora Voltolina

Genitori alla pari, largo ai nuovi padri

Aggiornamento: 20 ago

Questa è la sesta puntata dell'inchiesta nata dalla collaborazione tra il quotidiano italiano Domani e The Why Wait Agenda: un approfondimento a puntate sul tema della scelta di fare figli, sempre meno frequente, sempre più spesso ritardata, specialmente in Italia. L'articolo è stato pubblicato su Domani nel settembre del 2023. Qui di seguito, le prime righe.


«Le donne sono sempre meno propense a fare bambini. Il numero di figli per donna è ai minimi storici. È difficile conciliare maternità e lavoro». Quando si parla di famiglia, e delle ragioni per cui il tasso di natalità è in caduta libera, ci si focalizza sempre sulle donne – dimenticando che i figli, nella maggior parte dei casi, si fanno in due. E di solito i due sono un uomo e una donna. Dove stanno allora, gli uomini, in questo discorso? Come si pongono rispetto al tema del diventare genitori?



«Vorrei un secondo figlio, ma la verità è che la gestione del primo è tutta sulle mie spalle. Mio marito aiuta poco, torna a casa tardi dal lavoro, è sempre stanco. È già lui un secondo figlio: se ne facessi un altro, non so se ce la farei». Discorsi come questo sono all’ordine del giorno nei forum online di mamme. E del resto la spartizione delle attività di cura è una delle cartine di tornasole dei cambiamenti in atto nella società. 

Nella maggior parte delle coppie moderne entrambi lavorano, e l’arrivo di un figlio comporta aggiustamenti. C’è chi ancora prova a riprodurre schemi antiquati e una netta divisione dei ruoli a seconda del genere; ma sempre di più le nuove generazioni puntano a modelli paritari. Come quello che su Instagram propongono Mickol Lopez e Daniele Marzano, sposati e genitori di tre bambini, che attraverso il profilo “Guida Senza Patente” demoliscono con l’esempio della loro quotidianità gli stereotipi di genere.

«In questi nove anni ho visto una evoluzione positiva della figura del padre» dice Marzano... L'intero articolo è disponibile in italiano su Domani a questo link

→ qui l'articolo integrale in inglese

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Questo articolo, come tutto il sito di The Why Wait Agenda, è stato prodotto dall'associazione Journalism for social change, un'organizzazione che crede in un giornalismo impegnato e partecipe, che possa dare tramite l'informazione un punto di vista laico e progressista sui temi della fertilità e della genitorialità e far evolvere la nostra società rispetto a queste tematiche. L'associazione, senza scopo di lucro, si sostiene anche grazie ai doni dei lettori: donando una somma, anche piccola, permetterete a questo progetto di crescere e di raggiungere i suoi obiettivi.

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