«Forse il vostro mantra è “I 40 sono i nuovi 30” e via dicendo – beh, c'è un problema però: i vostri ovuli non si uniformano a quello slogan». Una testimonianza vivace e molto esplicita sul fare figli tardi, in equilibrio tra lacrime e risate, è quella contenuta nel TEDx di Reisa Pollard, designer e imprenditrice canadese che racconta la sua esperienza personale: dopo aver passato la prima parte della sua vita a studiare, provare diversi lavori, viaggiare, e avviare il suo business, solo alla soglia dei quarant’anni ha trovato il partner giusto e sentito il desiderio di fare figli.
E solo allora si è resa conto che dopo una certa età restare incinta non è proprio facilissimo. Per questo il suo talk si apre senza giri di parole: «Voglio che vi immaginiate uno di quei distributori di gomme da masticare a forma di palla. Pensate al distributore come le ovaie, e alle gomme da masticare come gli ovuli. Quando una donna nasce, quel distributore è pieno: contiene tutte le gomme che lei avrà a disposizione per la sua intera vita. Man mano che cresce, la riserva di gomme comincia a diminuire, e le gomme rimanenti a diventare un po' stantie. A quarant'anni la riserva è ormai davvero bassa e a 44 le pochissime gomme rimaste hanno decisamente fatto il loro tempo. La probabilità di trasformare una di quelle gomme in un bambino, anche con la fecondazione in vitro, è meno del 2%».
La metafora del distributore di gomme da masticare non è molto accattivante, bisogna ammetterlo, per le donne intorno ai quarant’anni. La speranza media di vita è in costante aumento, e le condizioni psico-fisiche in cui si arriva alla boa degli anta sono completamente diverse rispetto a quelle delle generazioni precedenti: alimentazione più equilibrata, più esercizio fisico, cura del corpo, prevenzione delle malattie. I 40, in effetti,sono i nuovi 30. Eppure quel che dice Reisa Pollard è assolutamente vero – ciò non si traduce in una speranza di vita maggiore per gli ovuli incastonati nell’apparato riproduttivo femminile: «Quegli ovuli stanno lì, fermi dentro il distributore di gomme, e invecchiano nello stesso identico modo di quelli della vostra bisnonna». Lo stock di gomme da masticare – di potenziali bambini – resta sempre quello: e se si comincia a cercare un figlio tardi, bisognerà farci i conti.
Quando ha scoperto tutto questo, Pollard è rimasta “esterrefatta”: “Il mio primo pensiero è stato “Com'è possibile che non lo sapessi? Perché nessuno mi ha spiegato tutto questo – la fertilità – nelle lezioni di educazione sessuale a scuola? Perché non me le ha spiegate il mio medico di famiglia?” si chiede nel suo TEDxVancouver “The Surprising Truth About Making Babies Late”, realizzato nel 2017 e già visualizzato più di un milione di volte.
La designer ripercorre le mille peripezie affrontate: stimolazioni ormonali, inseminazioni in vitro, aborti spontanei (uno proprio il giorno del suo 44esimo compleanno: “Il mio regalo è stato il mio quarto aborto”), tentativi di fecondazione eterologa, decine di migliaia di dollari spesi nei centri fertilità, fino a stringere fra le braccia prima un bambino a 42 anni e poi un secondo, una sorta di “miracolo”, a 46 (e Pollard ha perfino avuto un terzo figlio dopo questo TEDx, a 48 anni!).
“Dobbiamo cominciare a condividere le nostre storie – tutte. Più saremo in grado di parlare apertamente delle nostre esperienze, più le persone acquisiranno dimestichezza con le sfide che affrontiamo” è la considerazione finale: “Che si tratti di inseminazione artificiale, o di avere un aborto – o magari cinque – non c'è niente di cui vergognarsi: è parte del percorso, e non siete soli. Più capiamo come funziona la fertilità, più possiamo fare scelte consapevoli e tempestive – anche se la scelta è quella di non fare figli. Ma se avete anche solo una mezza idea di poterne volere in futuro, informatevi, perché nessun altro lo farà per voi. Dovremmo insegnare la fertilità agli adolescenti e continuare in tutta l'età adulta”. Un messaggio di “fertility awareness” che ha molti punti in comune con “The Fertility Gap: Why don't we have the kids we'd like to have?”, il recente TEDx di Eleonora Voltolina, la fondatrice di The Why Wait Agenda, e perfettamente in linea con lo spirito del suo progetto.
La foto del distributore di gomme da masticare è di Julie Alexander, tratta da Flickr in modalità CreativeCommons
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